Biancastro, viscoso, dall’aspetto quantomeno ambiguo e con un gusto che avrebbe voluto essere anice. E non solo lui l’avrebbe voluto.
Ne ho bevuto a litri, in gioventù. Pensavo che oramai avesse ceduto il passo: ho appreso che, invece, non ne ho mai più avuto bisogno per pura coincidenza. Di questo ringrazio il mio sistema immunitario, o la mia buona stella.
Esso è vivo e vegeto (sebbene non nella forma in cui ho imparato ad amarlo, sospetto) e talora fa ancora capolino fra gli incubi degli ammalati.
Chi lo avvistasse è pregato di contattarmi. Ho ancora un conto in sospeso con lui.
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