Sempre preso in considerazioni matematiche, mi viene da pensare che sarebbe bello poter controllare completamente il linguaggio. Usare frasi mirate, parole adatte, punteggiatura ineccepibile… fino ad arrivare alla posizione dei caratteri, dei paragrafi.
Mi trovo ridicolo, e rido di me. Non esistono frasi mirate, parole adatte e men che meno un modo ineccepibile di usare la punteggiatura. Il mio continuo lavorio di cesello su ciò che scrivo (lo so, non si nota; se non ci fosse proprio, questo lavorio, la mia prosa sarebbe ancora più intollerabile) è solo l’ennesimo tentativo di incarnare l’avatar del rigore formale.
L’uomo traccia una croce in aria e divide in quattro direzioni il caos primordiale. Ma il caos non si elimina, si dirige per brevi periodi e gli si dà una parvenza d’ordine. Tutto funziona fino alla prossima onda; pare che la stasi non sia di questo universo.
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