L'aria era ferma come in un quadro. Un paesaggio di mare, con un cielo da addio.
Le nuvole grigie facevano da sfondo a quella che sembrava una fotografia in
bianco e nero. Scuri gli scogli, di piombo feroce il mare
e lei.
Una cosa vivente, in quel nulla di onde e spruzzi.
Se il mare avesse una voce, adesso starebbe ruggendo.
Seduta su uno scoglio, non protetta dalla schiuma e dagli schizzi, se ne stava
lì, gambe penzolanti, aveva pianto lacrime salate come l'acqua del mare,
e ora lo fissava quel mare di lacrime, con lo sguardo perso, con gli occhi rossi.
Rosso
Un colore vivo che stonava quasi, col resto del quadro.
L'aria immobile d'improvviso si anima. Un vento freddo ulula al mare tutto
il suo rancore. Il mare si arrabbia e schiaffeggia gli scogli con le onde. E
la terra sta lì. Si fa schiaffeggiare, madre paziente di un figlio isterico.
Intanto passa un gabbiano in cielo, e le ali bianche quasi ti accecano in tutto
quel grigio. E poi un rumore, il quadro si anima. Ora sembra più una
ripresa. Un po' monotona, a pensarci bene, ma almeno ora c'é anche l'audio
e i fulmini forniscono gli effetti speciali. Certo, ci aspetteremmo che qualcuno
parlasse, ora. E invece solo vento, onde, tuoni. Il gabbiano é passato
in silenzio, la ragazza se ne resta zitta.
Mmm
questo quadro non mi soddisfa. E anche se lo animo, non ne trae un
miglioramento.
Dove siamo? In che periodo siamo? Chi è la ragazza? Perché ha
pianto?
Signori miei, state sbagliando. Non è quella la storia che voglio raccontare. Quella è solo un'introduzione, qualcosa per farvi capire. E il protagonista della storia non é quella ragazza. Il protagonista, per questa volta, sono io.
Chi sono io? Beh, come domanda é un po' scontata, non vi pare?
E' banale
avesse almeno un minimo di musicalità, e invece niente
Comunque, risponderò.
(Ma solo perché era già mia intenzione farlo).
Signori, mio pubblico, io sono un Sognatore.
Ma badate bene!
Io sono un Sognatore con la "S" maiuscola!
Non uno di quei tizi che va dicendo in giro di esser sognatore e che poi ha
il cuore vuoto e la mente arida. Io sono un tizio serio!
Io sogno storie, filosofie, geografie
E' inutile che sogghignate così, pensando che io sia un misero pazzo
io vi vedo!
Anzi, chi credete che vi stia sognando in questo momento?
Io sono un Sognatore, ma anche un Cantastorie.
(Sì, anche questo con la maiuscola. Per favore, siate precisi, ci tengo
a queste cose.)
Ne ho scritte tante di storie. A volte mi limito solo alle immagini. Altre volte le animo e aggiungo suoni. Altre volte ancora, ci metto pure degli esseri viventi e li munisco di sentimenti. Mi piace guardarli mentre la storia si evolve.
Solo che ho un problema. Ultimamente ho una crisi da scrittore. Mi sento demoralizzato
insomma, sogno queste cose, le narro e nessuno le ascolta, nessuno le legge.
Quello che scrivo é carta straccia, alla fine! (Anche se io non uso carta.
Ma sorvoliamo su questi particolari tediosi
)
Come dicevo, é abbastanza deprimente scrivere tanto per nessuno.
Alla fine, anche il miglior Sognatore (che poi sarei comunque io) si demoralizzerebbe
e inizierebbe a sentirsi un po' inutile, un po' triste, un po' solo.
Ho provato ad avere qualche relazione con le mie creature. Ma loro si dimenticano
presto di me. Continuano da soli le loro storie, le loro filosofie
Beh
mi modificano anche la geografia
io li lascio fare
mi trovo uno
pseudonimo nuovo e mi manifesto a qualcuno di loro. Per un po' ottengo attenzione,
ma poi passa il tempo e si dimenticano di nuovo di me.
A volte, é divertente guardarli evolversi. Vedere come riescano ad aggirare
gli ostacoli che ci sono nel racconto. Ma a volte diventano così noiosi
insomma, le buone storie hanno bisogno di colpi di scena.
Pensate al Titanic.
Chi ne avrebbe mai parlato se fosse stata una traversata tranquilla?
E invece... toh! Un iceberg!
Lo scrittore si compiace della sua trovata e la storia passa alla storia.
Permettetemi questo giochino di parole.
Ma tanto non devo chiedervi il permesso di niente.
Questa storia é mia.
E' la prima volta che scrivo personalmente di me.
Tempo fa provai ad insegnare l'arte della narrazione, ma quegli incapaci travisarono
tutto. Si fecero dettare una delle tante storie che ho scritto, credendo che
fosse la loro storia
Poi, sì
qualcuno ha intravisto un potere
nelle parole, ma ne ha complicato i significati, ha tirato fuori un inutile
arabesco
Ed é finito tutto lì.
Ma sto perdendo il filone centrale del racconto. Un buon racconto deve avere una trama ordinata, un nucleo centrale intorno a cui tutto é organizzato.
Se non la so io, questa cosa!
Quindi, torniamo a me.
Anzi a noi.
Non sono abituato a parlare con qualcuno
Per farla breve (non mi piacciono le storie lunghe), ero in crisi.
Come si chiama? Blocco dello scrittore?
Non riuscivo più a scrivere niente di interessante. Niente di nuovo,
di coinvolgente. I miei sogni si stavano spegnendo, non mi fornivano più
spunti interessanti.
Finché un giorno ho capito. Per relazionarmi direttamente con le mie creature, dovevo scrivere di me stesso. Immaginarmi con altri. Persone che potessero interagire con me in un mio sogno, in una realtà appositamente creata!
Geniale, vero?
Sono riuscito a meravigliarmi ancora di me stesso. Eeeeh. Son soddisfazioni.
Bene bene.
Uh? Perché mi fissate così? Cosa c'é che non va?
Come mi chiamo, dite?
Beh, ho tanti pseudonimi
il mio nome vero, se ne ho mai avuto uno, non
lo ricordo più.
E non lo ricordo più da tanto tempo.
Se sono davvero qui?
Non lo so
non mi sono mai raccontato. Comunque sto dormendo. Che io sappia,
non ho mai fatto altro. E quello che sogno viene raccontato e scritto qui
tutto intorno
e si materializza da qualche parte. Io posso solo leggere
gli sviluppi, non li posso "vedere" fisicamente.
Ehi, posso farvi io una domanda adesso?
Ecco
volevo sapere
una cosa che mi sono sempre chiesto
una
curiosità che non mi sono mai potuto togliere
Ma io
Come sono fatto?
Nessuno me lo ha mai detto
qui non ci sono specchi (e non c'é
nemmeno nessuno, altrimenti me lo sarei fatto dire)
No, perché ho letto descrizioni che mi hanno lasciato un po' sconcertato
Non
non mi vedete?
Ah
No, beh. Ne faccio anche a meno, certo. Sono esistito finora senza saperlo,
il mio esistere non verrà di certo meno, se continuo a non saperlo.
Ero semplicemente curioso
Ma come fate a sapere che ci sono, se non mi vedete?
Ah
mi sentite. Io, no, non vi sento. E nemmeno vi vedo. Cioè, il
mio vedere e sentire sono legati alla lettura. E' come se vi codificassi e decodificassi.
Un po' come un computer, per quelli di voi che sanno cos'é.
E ora che facciamo?
Fate qualcosa
fate evolvere questa storia
Sta diventando noiosa
Sta perdendo di intensità
Insomma! Mi sono scocciato di aspettare!
Mi sono stancato di voi, creature inutili!
Non avete fantasia, non avete sogni!
E cercate di sopprimere i sogni di chi ancora cerca di restare un sognatore!
Siete aridi, invidiosi! Selvaggi e vuoti!
Date una scossa a questa storia! Siete tanti! Fate qualcosa, accidenti!
N-no
aspettate
non fate così
Sì, eliminarmi sarebbe un gran colpo di scena, lo ammetto
ma
i miei sogni
chi penserà ai miei sogni
No
vi prego
non svegliatemi
Non so cosa ci sia nella veglia
Ho paura
non voglio svegliarmi
Fatemi restare qui
sognerò storie bellissime solo per voi
Sarete felici
non fatemi svegliare
vi prego
Ah!
Cos'é questo? Questa sensazione?! Dolore, forse? Ma io non posso provare
dolore!
E questo cosa é? Buio? Ma io non posso vedere, nemmeno il buio
Dove sono le mie parole? Dove sono i miei sogni, le mie storie?
Cos'é questa voglia di piangere? Io non posso piangere
Sto scordando tutto
piano piano svanisce tutto
i ricordi, i sogni
le storie
E anche questa voce, con cui sto raccontando gli ultimi momenti di un Sognatore
sta svanendo, anch'essa
Sento freddo ora
Un dolore fortissimo
Mi stanno uccidendo?
E' questo, morire?
Ahi!
vedo qualcosa
una luce
che finale banale
vedo la
classica luce infondo al tunnel?
Un momento, é sparita! E' di nuovo buio!
Che mi succede?
Cos'é questo suono?!
Una voce?
No! La MIA voce!
Un vagito
I ricordi stanno sparendo chi sono? Cosa ci faccio qui? Dove andrò?
Non lo so
ho solo tanto sonno.
Sto per addormentarmi
E farò un sonno senza sogni.
Mothmor