La caccia si protraeva oramai da due giorni, la preda si spostava in continuazione
nella foresta, cercando di produrre il minor rumore possibile. La preda era
molto abile ma lui lo era di più, aveva anni di caccia alle spalle e
oramai aveva capito che per cacciare in maniera efficace era indispensabile
immedesimarsi nella propria preda, riuscire a ragionare come lei, a pensare
come lei. In questo caso la cosa non era molto difficile poiché la preda
era completamente assorta nelle sue attività, completamente ignara di
quello che l'attendeva.
Si trattava solo di aspettare l'occasione giusta.
Trovo delle tracce su un sentiero naturale, il sentiero attraversava il bosco
e portava ad un ruscello, evidentemente voleva abbeverarsi, segui le tracce
cercando di produrre il minor rumore possibile e tenendosi costantemente sottovento.
Giunto a circa trenta metri dal ruscello, decise di aggirare la preda in modo
da disporre di una migliore visuale e posizione di tiro.
Alla fine la vide, stava bevendo ai piedi di una piccola cascata, tranquilla
ed ignara, improvvisamente come disturbata alzò la testa, guardando verso
di lui..
Un brivido scosse il corpo del cacciatore, forse aveva sentito il suo odore,
forse aveva sentito un rumore, mentalmente si maledisse, o forse era stata disturbata
da qualcosa che non dipendeva da lui, in ogni modo non poteva sprecare cosi
due giorni di caccia. Lentamente incoccò la freccia e tese l'arco, solo
in quel momento si accorse che la selvaggina non stava guardando verso la sua
posizione, ma stava guardando proprio lui, i loro sguardi si incrociarono per
un lungo instante, in quell'instante vide negli occhi della suo bersaglio come
un'espressione di pietà, di dispiacere ed impotenza.
Era giunta l'occasione giusta.
L'aria fu rotta dal sibilo della freccia, la freccia trapassò il collo
della preda uccidendola all'istante, la preda si accasciò al suolo, inerte,
l'unico rumore che produsse fu un rantolo soffocato in gola.
Decise di avvicinarsi, per quanto fosse inutile, la preda era sicuramente morta,
solo allora si accorse che vicino alla cascata il cervo era rimasto a guardare
il corpo del suo cacciatore.
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