[ma io volevo solo vedere i disegni...]

La pratica del gioco di ruolo crea una deformazione nella mente dei giocatori.

L'abitudine alla lettura di ponderosi manuali, la capacità di immedesimarsi nelle creature più assurde, sono qualità che si manifestano nel giocatore dopo anni di esperienza; il suo cervello sviluppa quasi inconsapevolmente una enorme capacità di adattamento, diventa una spugna in grado di assorbire razze, ambientazioni, casate, copiose quantità di clan, gruppi e sottogruppi, ognuno con proprie caratteristiche ben definite ma che, attenzione!, non costituiscono un tentativo di categorizzazione rigido come sembrerebbe a prima vista; ogni individuo è diverso da ogni altro, quindi le indicazioni fornite sono da considerarsi di massima, ecc..

Questa mole di dati viene però stipata dai giocatori di ruolo in una zona di mente che non ha contatto diretto con la realtà; il giocatore di ruolo è qualcuno che non ha difficoltà ad immaginare creature alte quattro metri con la pelle ricoperta di specchietti e vetrini colorati, ed è in grado addirittura di immaginarne le relazioni sociali, le abitudini e gli atteggiamenti caratteristici... ma cosa succede quando si prova ad applicare questa elasticità al mondo reale?

Questa considerazione ci introduce alla Teoria degli Elfi di Ailin.

Non conoscete Ailin perché non posta abitualmente su ihgg; l'oracolo si accinge a descrivervi accuratamente in cosa consiste questa teoria.

Senz'altro sarete venuti a contatto, prima o poi, con gli elfi; la letteratura fantasy è piena di elfi, molti giochi di ruolo tirano prima o poi in ballo gli elfi. Non esiste un elfo ufficiale: pensiamo alle enormi differenze tra gli elfi di Tolkien e quelli di AD&D (ovviamente sono migliori quelli di AD&D...)

Ma il mito degli elfi sarà nato nella mente dei nostri antenati spontaneamente, o sarà piuttosto frutto di una accurata osservazione della realtà?

"Ebbene sì, gli elfi esistono. Ovviamente non aspettatevi immortali o orecchie alla Mr. Spock; gli elfi, quelli veri, non sono facili da distinguere come quelli a cui siamo abituati. Eppure, essi esistono.

Provate un attimo a pensarci... salite su un autobus o su un treno e guardatevi intorno. Non dovreste fare fatica a riconoscere alcune delle caratteristiche tipiche degli elfi: zigomi alti e lineamenti orientaleggianti, viso piuttosto sottile, fisico asciutto... ovviamente non bastano questi pochi tratti somatici ad identificare un elfo; non è neanche detto che tutti gli elfi abbiano gli zigomi alti, questi esempi servono solo a dare un'idea generale di come sia fatto un elfo reale.

Pochi sanno di essere elfi... alcuni semplicemente conducono una vita normale, e non si sono mai neanche posti il problema, E' giusto che sia così, ovviamente. Essere elfi non è un vantaggio né uno svantaggio, è semplicemente essere diversi. Con il tempo, allenandosi, si riesce a sviluppare il colpo d'occhio necessario a distinguere un umano da un elfo.

Ad esempio, è evidente che Sylvester Stallone o Danny de Vito non sono elfi. Al contrario, provate a pensare a David Bowie e prendete coscienza di quello che avete sempre saputo: non può che essere un elfo.

Non è solo una questione di aspetto fisico, ovviamente; conta molto anche l'atteggiamento. Senz'altro avete presente quello strano modo di guardare, quel sorriso particolare, quel tono di voce così melodioso... tutte caratteristiche precipue di un elfo. L'uomo distingue per istinto l'elfo, ma nei secoli questa capacità si è sopita.

Non si può dire con certezza, di una persona, se sia un elfo o se non lo sia. Ci sono moltissime sfumature: molto dipende dalla quantità di sangue elfico. Ci sono elfi al dieci per cento, elfi al venti per cento... solo pochi raggiungono il novanta per cento, e probabilmente non si è mai visto un elfo al cento per cento.

Ci sono ovviamente elfi buoni ed elfi malvagi, ma non è così facile distinguerli. Alcune caratteristiche potrebbero ingannare l'occhio non allenato, portandolo a credere di trovarsi di fronte ad un elfo oscuro quando in realtà si trova ala cospetto dell'incarnazione della bontà e della gentilezza d'animo. Distinguere tra elfi buoni ed elfi malvagi è così difficile che è impossibile definire degli elementi di giudizio oggettivi: solo il contatto prolungato con un elfo potrà dirvi esattamente di che tipo di elfo si tratti.

La capacità di riconoscere gli elfi dagli uomini è una dote innata, come ho già detto prima, ma è possibile svilupparla. Dopo anni di osservazione, ho allenato il mio intuito ed il mio occhio, e sono disposta a metterlo a vostra disposizione: speditemi una foto di un vostro amico, di vostra cugina, del vicino di casa, ed io saprò dirvi con precisione se si tratta di un elfo o no. A voi la difficile scelta se mettere l'interessato di fronte alla verità o no: alcuni elfi, infatti, nel momento di confrontarsi con la propria condizione potrebbero avere reazioni imprevedibili. Alcuni di loro potrebbero prenderla come un'offesa, e potreste rovinare ottime amicizie; altri, invece, ne fanno un punto di orgoglio, e continueranno a tediarvi per anni con questa storia, non perdendo occasione per ricordarvi che loro sono elfi, mentre voi...

Arrivati a questo punto, se siete elfi lo avrete già capito. Prima o poi avreste comunque preso atto della vostra origine: ringraziatemi per avervi aperto gli occhi, e per avervi dato così tante informazioni. State solo attenti a non vantarvi troppo: in fondo non è per merito vostro che lo siete..."

Ecco tutto. Queste considerazioni sono emerse durante una sessione psicanalitica con l'oracolo, che le ha diligentemente raccolte e messe a disposizione di chi tra voi ha interesse nell'argomento. Chi voglia approfondire, potrà scrivere direttamente ad Ailin (rina_san@hotmail.com), eventualmente spedendo foto o disegni. La consulenza è del tutto gratuita. Grazie per l'attenzione.

[torno avedere i disegni...]