Si esce dall’autostrada.
Ora siamo in una città senza nomi alle vie, le strade sono tutte perpendicolari fra loro. E’ buio, e nevica un poco. Lei guarda fuori.
Il limite di velocità è di 5 kilometri all’ora, e lo rispetto scrupolosamente.
Svolto a sinistra ad un incrocio, e vedo un bambino che gioca triste con un cellulare.
Abbasso il finestrino:
«Tutto a posto?»
«…sì.»
«Davvero? Perché credevo…»
«Tutto a posto. Grazie.»
e continua a giocare con il cellulare. Passo oltre.
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