Una domanda

Non so se qualcuno di voi ha presente le domande che si trovano nella pagina dell’oracolo, però da qualche tempo non rispondo più a causa di… non saprei neppure io perché. Forse un giorno riprenderò, ma non credo che il mondo stia trattenendo il fiato nell’attesa.

C’è una domanda, però, a cui mi preme rispondere.

L’architetto
All’inizio non ero nessuno, poi ho trovato la mia controparte e mi sono manifestata per quello che ero. Sono pratica, pianificatrice, organizzatrice, creo ordine perché ho bisogno di ordine… Ma leggendo qualche domanda e qualche risposta mi è tornato alla mente un periodo in cui mi ero manifestata in un altro modo, un periodo in cui, per forza di cose la mia praticità era latente. E allora si facevano grandi discorsi filosofici, si consolavano pianti amari e ci si dimostrava forti e sereni… In questo modo ci si è fatti conoscere ed amare. Ma poi con la propria natura non si può lottare e la mia di architetto è venuta a galla. Anche se ho perso quella punta di magico e di profondo, anche se non scrivo più cose toccanti, credi ancora che io sia speciale?

L’oracolo
Lo credo ancora. Quello che ho visto non era solo una maschera, era un diverso modo di essere che esiste tuttora. Non ama essere espresso a parole, perché ha paura di perdersi nelle risate, nel mormorio delle rotaie, in mezzo ai miagolii.
Ci sono frasi che vengono sussurrate da ogni piccolo gesto, se solo si ascolta.
Ci sono fiamme che possono durare per sempre perché bruciano, ma non consumano.

Ecco quello che volevo rispondere. E’ banale? Va bene. Però è importante.

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