Ubiquity

Continua il rimbalzo di articoli tra me ed USERinterfaccia.

Parliamo sempre del ritorno dell’interfaccia a linea di comando: all’aumentare del numero di opzioni possibili, in molti si rendono conto che un graduale (molto graduale, e lento, e calcolato, e semplificato e condito di trasparenze e colori pastello) ritorno alla linea di comando può semplificare la vita dell’utente perso tra decine di menù.

Oggi tocca a Mozilla Labs.
Ubiquity fa del suo meglio per scalzare dal mio browser la supremazia di YubNub. Punti di forza? In primis la preview in tempo reale di cosa sta succedendo. Il concetto è sempre quello: combinazione di tasti (Alt+Space di default, se usate Linux probabilmente dovrete cambiarla in fretta perché è usata dai gestori di finestre) ed appare l’interfaccia, poi digitate il comando e vedrete apparire una lista di possibili autocompletamenti. Usando YubNub devo premere invio, per avere un’idea dell’output: qui mi basta scrivere “w<spazio>quaternion” e già appaiono, in un riquadro, i risultati della ricerca. Questo consente di cogliere al volo eventuali refusi e di avere un’idea di massima dei dati che si otterranno.

Ubiquity consente anche di operare direttamente sul testo delle pagine web, gestendolo e trasformandolo. Si può inviare una selezione di testo dalla pagina corrente per e-mail, tradurla in loco o elaborarla con tutta una serie di servizi (facilmente estendibili) già inclusi.

Il neo principale, per ora, è lo scarso supporto a Linux: le notifiche – praticamente, l’output dei comandi che non portano ad un indirizzo web o non modificano il contenuto della pagina – vengono gestite tramite Growl in OS X e tramite un sistema interno in Windows, ma non vengono gestite in Linux. Ci stanno lavorando, pare…
Errata corrige: funzionare funziona, solo non usa le notifiche di sistema. E definire delle “notifiche di sistema” è arduo, perché sia GNOME che KDE ne hanno di proprie (libnotify/knotify). Oppure ci sarebbe DBus, oppure… beh, “Linux e le alternative” sarà l’oggetto di un altro post, immagino.

Prima parte con domande, laddove l’autore specula sul futuro con pesanti derive non-sense

Queste evolute linee di comando spuntano come funghi, ma il dilemma rimane: avranno davvero successo o rimarranno utilizzate da una minoranza?
Non solo: meglio vi o emacs? La pizza alta e soffice, o la pizza bassa e croccante? E come si fa a non sognare, la notte, il grottesco gatto Virgola (la stella del telefonino?)

Quello che può far riflettere, semmai, è la progressiva duplicazione di elementi dell’interfaccia dentro e fuori dal browser. Firefox 3.1 avrà una nuova interfaccia per il tab switching, che probabilmente verrà adattata per renderla conforme a quelle già presenti nei vari sistemi operativi; già adesso, poi, ho due combinazioni di tasti diverse che avviano due launcher diversi, uno “di sistema” (GNOME Do, per i curiosi) e l’altro solo per Firefox. Ovviamente c’è da prevedere che le due interfacce inizieranno a pestarsi i piedi, visto che entrambe si basano su plugin: già ora, GNOME Do permette di fare ricerche su servizi web, e non mi stupirei che Ubiquity venisse “potenziato” fino al punto da poter avviare eseguibili esterni – ammesso che la cosa sia fattibile senza generare troppi problemi di sicurezza.

Ormai il browser sta crescendo sino a diventare un sistema operativo multipiattaforma, un layer virtuale verso gli applicativi web. I tentativi di migliorare le prestazioni di Javascript vanno senz’altro in questa direzione.

Seconda parte con domande, laddove l’autore specula nuovamente sul futuro con lievi derive non-sense

Che il futuro ci riservi la lenta trasformazione dei sistemi operativi odierni in un sottile strato di interfaccia tra l’hardware ed il browser? Photoshop CS10 sarà un’estensione di Firefox? Quanti strati può avere la cipolla prima che il cuore diventi irraggiungibile? Ed un giorno, a qualcuno fregherà di dove stia il cuore, o ci si accontenterà di sentirlo pulsare in lontananza, e rianimarlo all’occorrenza?

Commenti

Una risposta a “Ubiquity”

  1. Avatar Stefano

    E poi, la buccia della cipolla almeno va sempre verso l’interno. Gli strati di software in che direzione vanno ? Al centro ? All’esterno ? A destra o a sinistra ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *