Tanto va…

Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino

Ma perché la gatta? Se è il gatto ad andare al lardo, non ci lascia lo zampino lo stesso? Saggezza dei popoli sessista? Probabilmente sì.

Ed il lardo? Sì, probabilmente il lardo è apprezzato, ma lo stereotipo non vorrebbe il gatto ghiotto di topi, pesce o latte? Mai generalizzare, visto quanto sono schizzinosi i gatti. O forse sono sempre stato esposto allo stereotipo sbagliato, e nessuno me l’ha mai detto per non ferire la mia sensibilità.
C’è chi sostiene possa trattarsi di un refuso, propagatosi negli anni: non sarebbe “il lardo” ma “al largo”, con riferimento alla deprecabile abitudine delle gatte di spingersi oltre la boa di segnalazione nelle giornate di mare mosso, ignorando i ripetuti richiami del bagnino. Questa teoria non ha mai preso zampino, tuttavia.

Veniamo al punto cruciale: ma perché ci lascia lo zampino? Che è, esplosivo, il lardo? Una mina antigatto artigianale? Gli amanti del lardo vanno tanto al lardo, ma non ci rimettono le mani.
O si vuole forse intendere: “ci lascia l’impronta dello zampino”? Se sì, non ci vedo nulla di particolarmente nefasto; di solito i gatti non hanno come obiettivo primario quello di sfuggire a Gil Grissom, ma di riempirsi la pancia. Un gatto con guantini di gomma darebbe nell’occhio molto più di un gatto che lasci impronte sul lardo altrui.

Si fosse detto “Tanto va la gatta al lardo che muore devastata dal colesterolo”, avrebbe avuto un senso. Ma lo zampino, suvvia. Poi arrivano l’uomo nero ed il babau, e le strappano la coda. E’ saggezza popolare o uno squallido plagio di una fiaba dei fratelli Grimm?

Buona l’idea, trito il precetto morale, deprecabile la realizzazione.

Voto: 5–

(si ringrazia Serena per lo spunto)

Commenti

4 risposte a “Tanto va…”

  1. Avatar Avio
    Avio

    Ma infatti… non sarebbe stato meglio qualcosa del tipo:

    “Tanto va la scrofa al rancio che ci lascia lo zampone”?

    Attualizziamo sta saggezza popolare!

  2. Avatar oracolo

    Anche questa è un’idea interessante…

    Un lettore che vuole rimanere anonimo (un certo Tenser, quello che mi ha ispirato i prototipi) ha trovato qualcosa che avevo rimosso dalla memoria a lungo termine; Paolo Bonolis a Bim Bum Bam:

    Il signor Pino va al mare con il nipote e la gattina che ha regalato a quest’ultimo. Il signor Pino si mette a pescare e il nipotino gioca. La gattina si tuffa in mare e va lontano, lontano, lontano. Il nipotino piange. La gattina va lontano, lontano… Il nipotino piange a dirotto. La gattina lontano… lontano… Il nipotino piange: «Zio, zio, valla a prendere, ti prego!», e giù lacrime, lacrime. Il cuore dello zio si intenerisce. Si tuffa e nuota, nuota. Ad un certo punto, stanco, non ce la fa più ed annega. La gatta intanto è tornata a riva da sola, sana e salva. MORALE: “Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zio Pino”.

  3. Avatar Imizael

    Bellissima la cosa dello zio Pino ^_^°
    Io ho cercato un po’, incuriosita dal tuo post, ma a parte “Tanto va la gatta al lardo che si lascia lo zampino!: non sempre si riesce a farla franca, primo o poi si è puniti.”
    Non ho trovato molto.. nè su lardi esplosivi nè su gatti golosi… :P

  4. Avatar chiara.

    che post meraviglioso!

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