Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui loro errori
Nietzsche
Da dove verrà questa frase?
E quanti altri avranno già parlato del titolo italiano, eccetera, eccetera?
Andatelo a vedere, punto.
Dopo, rimeditateci un po’. O cercate di capire come si può non rimeditare sulle cose. O interrogatevi sui ricordi, sul loro peso, su cosa si portano dietro.
Io sono uno di quei beati smemorati. Per scelta, più che per vocazione: chiamatemi codardo o amorale, ma mi sento abbastanza diverso da quello che ero l’altro ieri da non voler convivere con sensi di colpa che appartengono al passato.
Ho fatto del bene, ho fatto del male. In qualche caso ne ho pagato le conseguenze, in qualche caso no, e sono stato perseguitato dal senso di colpa.
In ultimo, però, il senso di colpa mi ha abbandonato, ed è rimasta solo una strana tenerezza nei confronti dei miei errori, per quanto crudeli possano essere stati. Gli anni mi hanno sempre aiutato a perdonare; speriamo che nessuno abbia in serbo un libro nero con dentro il mio nome, perché non sarà facile giustificare la mia anestesia.
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