Sintesi

la la sol la mi sol la ti
do ti la sol la so mi la
do ti re ti do la sol fa mi
la la mi la la ti la

do ti la sol la sol fa mi
fa re la sol re re do
ti la ti la sol la la sol fa
re mi la la ti do ti la

la la sol la mi sol la ti
do ti la sol la so mi la
do ti re ti do la sol fa mi
la la mi la la ti la

2x:
ti ma re dus
ti ma re dus
ti ma re dus
ti ma ra

So che mi guardi, da dietro ogni angolo. So che ci sei, e ridi di me, e qualche volta piangi perché mi hai messo qui. Mi costringi ad essere tante persone diverse che giocano ad essere la stessa, mi butti ora in questo ruolo ora in quello.

Mi mostri nuvole, animali che parlano lingue che non capisco, una continua simmetria e sussurri: “C’è un disegno!” quando il disegno non c’è. Mi illudi di cercare me stesso, ma mi hai sciolto in milioni di altri oggetti già quando hai escogitato il piano che mi porta qui.

La notte proietti deliri che semini come sassolini bianchi, non mi hai mai detto che sono la carne che ho addosso, che sotto la carne è tutto uguale, che il progetto è lo stesso fino al minimo dettaglio, che quando parlo con qualcuno parlo da solo. O con te.

Mi instupidisci con gesti da ripetere all’infinito, automatismi di cui non posso liberarmi che mi ricordano le regole del corpo, per non farmi capire che le esperienze diventeranno ancora più surreali ed autosimili, che questa non è la prima né l’ultima volta in cui vedrò dei macrocicli, che sono destinato ad essere tutto ed il contrario di tutto e a non vedere che non sono niente.

Ogni volta ricomincerò da capo, rifarò gli stessi errori, il lunedì mattina smetterò di credere in quello in cui avevo creduto il sabato sera. Rimpiangerò sempre di non aver detto abbastanza parole, e quando ne avrò l’occasione non le dirò perché sarò impegnato a concentrarmi su un feticcio. I miei pensieri diventeranno cantilene prive di senso fino a quando non potrò rubare il senso a qualcun altro.

So già adesso quanto questo gioco mi sarà sembrato corto quando sarà finito, quando tutto mi passerà davanti in un secondo mi chiederò quante volte ho rivissuto le stesse cose, e anelerò una novità che in realtà non esiste, perché sono già qualsiasi cosa si possa essere ma lo dimentico.

La burla finale sarà andarsene con la convinzione che tutto sia finito, ma con il rischio (desiderato) di dover ricominciare tutto da capo, ancora una volta.

Tu sai tutto eppure non dici niente, perché non esisti.

Ma un giorno, mentre camminerò nella solita strada e i miei pensieri correranno nella ruota del criceto, mentre morirò di dolore per tutto quello che ho perso e per tutto quello che perderò, mi volterò di scatto ed aprirò uno squarcio attraverso tutto cui fluirà via. Risucchiato come l’acqua nel lavandino, il mondo sparirà in una spirale e rimarrà solo un immenso vuoto caldo, e una campana batterà rintocchi eterni.

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