Satori da stack overflow

«Mi è successo un fatto stranissimo: questa mattina squilla il telefono, ed era quel collega di…»
«Ah, funziona? E’ venuto il tecnico?»
«Sì, l’altro ieri; ha detto che era un problema di linea, il telefono era a posto.»
«Con quello che paghiamo…»
«Da quando ho cambiato gestore, pago molto meno. Ho seguito il consiglio di Massimo.»
«Non mi fiderei di Massimo, se fossi in te. Dopo quella storia del pc…»
«Su, in fondo è affettuoso. Ma… stavo dicendo?»

Uno stack overflow. Manca la memoria per tenere traccia di dove eravamo prima che il flusso della conversazione (e del programma) prendesse vie tortuose.

Quando non riesco a tenere a bada la scimmia che ho in testa, talora riesco a deviare la mia mente verso l’overflow, e lasciarcela qualche secondo prima che riprenda il banale monologo. Il gioco dei perché: osservare la mente come se non fosse la propria, e chiederle: «Perché?» finché non si stufa di rispondere. Ironico, essere mandati a quel paese dalla propria mente.

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