Ritmo

L’unico suono che ci accompagna dalla nascita alla morte: il battito del cuore.

Dovrebbe essere un suono più che naturale, eppure ascoltarlo a lungo mi spaventa. Mi riporta ritmicamente alla mia dimensione fisica, alla domanda: “Io sono questo e solo questo?”

Che il mio pensiero sia frutto di scambi chimici, di uno spirito che soffia bolle di sapone nel mondo dei sogni o del grido collettivo di milioni di cellule parzialmente senzienti, la questione non è meno affascinante. Né è meno inquietante pensare: “e dopo?”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *