Di notte sono qui, di giorno no. Ho provato con la bilocazione, ma non sembra funzionare.
L’espressione che ho appena usato, “Non sembra funzionare”, l’ho presa qui, da qualche parte. Penso venga da qualche passato a base di scimmie.
Quando sono qui, l’altro posto mi sembra piatto e ripetitivo. Ogni tanto fuggo laggiù quando le cose si fanno troppo pesanti qui. Non posso rimanere sempre là, però. Forse Ade mi chiama, non saprei. Se rimango troppo tempo distante da qui, laggiù diventa come qui.
Qualcuno lo fa di proposito. Sta sempre là, o quasi sempre. Non viene qui che per qualche ora ogni tanto, giusto una breve visita. Ma si rischia di contaminare, e non mi piace. Ogni cosa al proprio posto.
Sembra proprio che i due luoghi siano agli antipodi. Non so di preciso se siano distanti o vicini, non ricordo mai bene il viaggio. C’è anche chi riesce a trasportare qui qualcosa che è proprio di laggiù, intendiamoci. Le contaminazioni che dicevo di detestare avvengono nei due sensi.
Osservato dall’interno con la logica di laggiù, questo è un posto molto affascinante, ogni tanto spaventoso. Diventi una farfalla e mangi gli occhi. Talmente affascinante che qualcuno ci si perde. Non esistono cartelli che dicano “Sei qui” o “Sei laggiù”. Capire dove ti trovi è questione di esperienza e di abitudine.
Penso che ogni tanto racconterò qualcosa di qui a voi che state laggiù. Uno scambio culturale. Anzi, forse l’ho già fatto. Proprio non saprei.
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