Forse è a causa della sacralita che attribuisco ai sibmoli ed al linguaggio;
Forse è perché ho spesso ha che fare (come sono sicuro molti di voi) con i computer, e le pedanti macchine non tollerano neppure una virgola fuori posto,
Forse è semplicemente la manifestazione più evidente di qualche grava disagio psicologico;
ma non riesco a convincermi che un’errore di ortografia quì ed uno di battitura la non facciano la differenza perchè l’importante è il contenuto, e non la forma.
Cambiando una lettera per volta, il bersagilo della Settimana enigmistica passa da Amore a spazzatura.
Muti il linguaggio, se deve mutare, ma guidato da una logica. Qualcuno più acuto di me avrebbe comunque ogni qualcosa da ridire.
Quel fastidioso messaggio subliminale, poi, che il mio logorio cervello elabora in tre gusti a partire da un grossolano errore:
- Gusto A, o “dello scazzato”: «Scrivo cose così noiose che non ho intenzione di perdere 30 secondi per rileggerle»
- Gusto B, o “del superuomo”: «Scrivo cose cosi interessanti che nemmeno l’ommissione volontaria della punteggiatura potrebbe sminuirle»
- Gusto C, o “perle ai porci”: «E’ inutile correggere gli errori, xkè chi leggerà non sarà abbastanza intelligente da notarli. Mica mi legge Skekspeare, sono bloggers. Anzi, magari pensano anche che lo fatto a posta, ghghghgh»
Che vecchietto acido che son dinventato. Sin da bambino, ha onor del vero. È bello doppo il morire vivere anchora
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