Si perdono minuti a rimuginare sul gusto dei primi gelati assaggiati e sul numero di tramonti di cui si è stati testimoni, e la catena di pensieri conduce verso “Quanto tempo ho vissuto, e quanto me ne resterà da vivere?” e da lì fino a “Cosa resterà di me?”.
Esercizio per fuggire da deprimenti considerazioni: scegliete la vostra persona preferita (i narcisisti non avranno l’imbarazzo della scelta) ed osservate per qualche tempo i suoi genitori.
In qualche modo conforta vedere che i figli sono una sintesi di due individui. Se ne abbiamo volontà, qualcosa di noi sopravvive su questa palla di pietra. Per alcuni non sarà molto, ma di questo ci ha dotato la natura: da parecchi milioni di anni basta a parecchi milioni di esseri viventi.
O vuoi metterti, proprio tu, a rompere le scatole?
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