Speculando su argomenti di indubbia originalità* come l’importanza degli spazi tra le parole e delle pause nel discorso, mi sono fermato dopo un breve volo sulla natura degli intercalare. Mah.
Mah è la logica conclusione. Mah è ciò che arresta il flusso, è la parola di tre lettere che squarcia il velo di Maya o che sottolinea la nostra permanenza al di qua di esso.
Naturale opposizione alla sillaba sacra “Ohm”, Mah non richiede particolare esercizio per essere pronunciata correttamente; l’unico prerequisito è quello di pronunciare il suono della “a” in modo simile a quello di una “o”, per poi assumere un’espressione a metà tra il meditativo ed il disilluso.
Che tu abbia appena ascoltato un aneddoto imbarazzante, che tu sia stato ferito da gravi accuse, che l’amico ti abbia aperto il suo cuore e aspetti un responso, con Mah vai sul sicuro.
Boh è da ignavi, invece.
*penso che la smetterò di alludere al titolo del blog nei contenuti; la cosa rischia di diventare davvero banale. I commenti sono svincolati dal rigido regolamento, comunque: abusate pure.
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