Familiarità

Da tenere presente la prossima volta che ci verrà voglia di decantare l’immediatezza dell’interfaccia che usiamo: confondere la familiarità con la superiorità.

Lo studio (dagli esiti tutto sommato prevedibili) sostiene che è facilissimo scambiare la familiarità con un certo tipo di interfaccia utente per superiorità della stessa; io ho sempre predicato la superiorità della notazione polacca postfissa per le calcolatrici scientifiche…

Il divertimento sta tutto, come ben sanno coloro che amano fare proseliti, nel tentare di giustificare in ogni modo possibile le proprie preferenze. E ci scalda anche parecchio

Commenti

10 risposte a “Familiarità”

  1. Avatar KaosMaster
    KaosMaster

    Si ma se tutto questo dipendesse dalla familiarita che l’ambiente “web” ha nel valutare tutto in termini strettamente fisico-tecnici?

    In fondo che vuol dire superiorità? ;-)

  2. Avatar oracolo

    Beh, qualcuno ha provato a definire la “superiorità” di un’interfaccia rispetto ad un’altra in termini di ergonomia, velocità, curva di apprendimento… il giudizio del profano è scevro da tutte queste considerazioni, ed è fortemente influenzato dalla sua familiarità – ossia, anche se non lo esplicita, la sua opinione è “Microsoft Word è migliore perché lo uso da molto tempo e, conoscendo bene i menù, di rado commetto errori di utilizzo”.
    Non è detto che ci sia un prodotto migliore di Microsoft Word, ovviamente; però l’utente avrà una crescente inerzia nel cercarne altri, e cercherà di giustificare questa inerzia in termini di bontà di ciò che usa.
    Forse non ci voleva lo studio di cui parla Ars Technica per arrivarci, ma il punto è che molti non profani credono di non soffrire di questa parzialità di giudizio… e sbagliano :-P

  3. Avatar KaosMaster
    KaosMaster

    Ergonomia:interazione uomo macchina (criterio soggettivo visto che implica l’uomo)
    Velocità: requisito fisico tecnico, salvo non parliamo di velocità percepita.
    Curva di apprendimento: tempo necessario a padroneggiare un processo da parte di un essere umano senza errori. (altro criterio soggettivo)

    Apprendimento: a parità di soggettività tipo sono un ugenio (utente genio) imparo le cose in 3 secondi piuttosto che sono un utonto (utente tonto) mi servono quei 4-5 mesi, il prodotto nuovo parte comunque svantaggiato.
    Un prodotto nuovo rispetto ad uno già noto parte con un handicap strutturale non rimuovibile (è chiaro che se paragono la curva di apprendimento dell’ugenio con quella dell’utonto mi pare meglio).
    Il fatto che 3 secondi ci paiono un tempo ben speso per impare un nuovo processo non toglie il fatto che servano comunque 3 secondi, piu ovviamente il tempo aumenta meno si è propensi a cambiare. (questa è fondamentalmente il punto di forza di tutte le routine).

    Ergonomia, in parte risente della curva di apprendimento (di solito), in parte risiede nelle caratteristiche proprie dell’utente, non esiste una ergonomia assoluta, soluzioni che per alcuni sono geniali, per altri sono stupide/inutili.

    Rimane la velocità, quindi un parametro fisico-tecnico, quindi indiscutibile, solo che il mio timore è che alla fine Ars Technica (un nome una garanzia :-), tenda a valutare le cose sotto il profilo strettamente tecnico (perchè probabilmente ha familiarità con questo approccio e probabilmente è poco incline a cambiare). Quindi in definitiva Ars Technica soffre dello stesso problema che imputa ai profani :-p

    Rimane sempre il problema di dimostrare che il problema “familiarità” non porti il sistema in un punto di ottimo, forse il sistema poichè è fermo in quel punto, gia risiede nel punto di ottimo (che il buon senso ci invita a ritenere sempre e comunque locale).

    In ciccia, quando si inizia a dire che “l’utente” è il principale problema di una mancata innovazione in teoria destinata all’utente…c’è qualcosa che non torna…sento sempre molto puzza di “ho toppato ma non voglio prendermene la colpa” :-)

    Spero di non essere stato prolisso :-)
    Ciao

  4. Avatar oracolo

    No, no… ma credo di aver perso di vista un dettaglio: qual era la mia tesi (ne avevo una)? Quale quella di Ars Technica? Quale la tua? :-)

    Lungi da me l’accusare il profano perché non ha voglia di imparare qualcosa di nuovo.
    La tentazione mi viene quando sia oggettivamente dimostrabile che imparando qualcosa di nuovo la sua situazione migliorerebbe – no, non ho intenzione di definire cosa significa migliorare la sua situazione – ma il fulcro del mio discorso voleva essere l’ennesima conferma che, quando si parla del sistema ottimale per la casalinga di Voghera, si trascura il fatto che probabilmente non esiste una casalinga di Voghera perché dopo una semplice esposizione ad un qualsivoglia sistema i nostri preconcetti iniziano a pesare come macigni.

    O magari volevo parlare dei palmizi, ogni tanto perdo di vista il punto della discussione :-)

  5. Avatar KaosMaster
    KaosMaster

    Ecco quando fai cosi non capisco mai se vuoi discutere o no :-)

    Il mio voleva solo essere un invito a muoversi con cautela al di fuori del confortevole recinto delle nostre esigenze personali soprattutto se queste sono compatibili con quelle di una comunità, si rischia di confondere la comunità con la popolazione :-)

    In ogni caso la proliferazione dei palmizi nel ponente ligure è una questione allarmante…

  6. Avatar oracolo

    Io voglio sempre discutere, tranne quando devo partecipare attivamente :-)

    Ed i palmizi ben presto avranno il sopravvento…

  7. Avatar
    Anonimo

    oracolo ma è veramente una banalità??

  8. Avatar oracolo

    Che domande; tutto il blog è una banalità, questa a maggior ragione.

  9. Avatar pulce8
    pulce8

    oh ma mi risp

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