Dell’Away

Ai tempi di IRC (che esiste ancora adesso, nonostante le faccine animate di MSN abbiano ridotto il network ad un fenomeno di nicchia) era già previsto che un utente si allontanasse dalla tastiera per dedicarsi ad affari vari ed eventuali, e segnalasse la cosa agli altri utenti della chat utilizzando il comando

/away <motivo>

Comandi simili sono ancora presenti in tutti i sistemi di messaggistica istantanea: il concetto è sempre quello ed anche la forma è cambiata poco.

Il problema è nelle persone che sono perennemente non disponibili, seppur collegate ai network di messaggistica. Io sono una di quelle.

Perché? Perché nel 90% dei casi io dovrei fare qualcos’altro, davanti al computer, piuttosto che chattare. Nonostante questo mi è comodo poter raggiungere velocemente le persone nella lista dei contatti (e poi, diciamocelo: avere qualcuno con cui discorrere di ciò che si sta facendo è un modo molto più sociale e divertente di usare la rete rispetto alla solitaria navigazione/compilazione/videoscrittura/eccetera).

Capita che io non riesca quasi mai a dire “Bene, ora non ho nulla da fare: posso chiacchierare liberamente”. In realtà c’è sempre qualcosa da fare, e quel dire al mondo “Adesso ci sono, sono un nullafacente!” ha un tremendo peso psicologico. Lo stesso, tra l’altro, che spesso mi spinge a non iniziare la conversazione.

Per fortuna l’essere umano è semplice ma mica scemo, e la maggior parte dei miei contatti ha capito le due regole fondamentali:

  1. Probabilmente non sono away
  2. Non inizio mai una conversazione, ma questo non significa che non mi piaccia conversare

Dallo stato della mia lista dei contatti deduco che questo “vizietto” dell’away è molto diffuso, su tutti i network. Conosco parecchie persone che, come me, sono sempre impegnate a fare qualcosa – o preferiscono raccontare agli altri ed a sé stessi di aver sempre qualcosa da fare.

Ho visto maldestri tentativi tecnologici per aggirare il problema. Le prime versioni di Gaim, ad esempio, imponevano una scomoda finestra (non riducibile ad icona) contenente la motivazione di Away ed un grosso tasto “Sono tornato”. Alla domanda: “perché quella finestra?”, uno dei programmatori rispose: “se davvero non ci sei non dà fastidio, se invece ci sei perché sei away?”. Nel network IRC il server invia un errore di tipo RPL_AWAY ad ogni client che cerchi di inviare un messaggio privato ad un utente away. Nonostante i client odierni (mIRC, XChat, lo stesso Gaim e compagnia) per lo più ignorino i messaggi duplicati, in passato non era così e chi desiderasse conversare con un utente away veniva bombardato da messaggi di away di risposta. Questo scoraggiava la tecnica dell’away strategico.

Il problema è di natura psicologica, e non credo che vedrà presto una soluzione. Anche l’autoaway, cioè il chiedere al programma di impostare lo status away dopo N minuti di inattività, ha drammatiche implicazioni sulla privacy; non a tutti piace far sapere esattamente quando si è davanti allo schermo e quando no, nonostante lo scopo dell’away sia esattamente quello. Singolare contraddizione.

Rimane il disagio, tipicamente geek, di non usare uno strumento per quello per cui è stato creato. Prometto che, per espiare, accetterò di buon grado tutti gli enormi allegati PowerPoint che giungeranno per posta elettronica nel corso della settimana. Quelli contenenti squallide barzellette di tre righe, copia&incolla di interi siti quando bastava mandare un url o deprecabili messaggi buonisti; le collezioni di foto osé in formato .ppt le accetto di buon grado già da tempo, grazie alla mia leggendaria flessibilità.

Commenti

2 risposte a “Dell’Away”

  1. Avatar Mothmor
    Mothmor

    A causa della febbre e dell’afonia non ho ancora controllato, ma dopo l’upgrade in Adium è comparso lo status “iTunes”. Non so se visualizzi quello che sto ascoltando al momento, o se sia un modo per dire “ci sono, ma sto ascoltando musica, quindi potrei non rispindere subito”. Mah. Dovrò fare qualche prova a riguardo…

  2. Avatar Lucio's will
    Lucio’s will

    tutti sempre occupati altrimenti chissà cosa pensano i tuoi contatti, che non hai niente da fare ma scherziamo?XD
    lo dico sempre io…un’altra patologia neonata frutto della rete!se mi cercate sono su msn ma ho da fare quindi non scrivetemi lì.

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