Definizione di simboli comuni

Il linguaggio nasce continuamente. Attribuisco un nome ed ho potere.

L’idea si estende, e non si attribuiscono solo nomi. Gesti semplici e complicati, atteggiamenti, modi di vestire. Nasce in fretta un nuovo sistema simbolico, che diventa progressivamente indecifrabile per coloro che non l’hanno visto nascere.

Già adesso fatico a capire alcune espressioni gergali dei ragazzini delle medie e del liceo. E non sono propriamente un vecchio (forse nell’animo, ma ne ho già parlato). “Mi piace il cinema, e parecchio, per questo mi chiamano vecchio”.

Si possono coniare nuovi simboli e guardarli crescere ed evolvere, o morire.

I professionisti del tormentone lo sanno bene, ed usando i mezzi di comunicazione di massa riescono ad introdurre nuovi simboli nell’esperienza comune. “Com’è umano, lei…”

«Quanti ne abbiamo oggi?»
«Cos’è questa confidenza? Io ho i miei, tu hai i tuoi.»

Sfoggio questa battuta di rara finezza ogni qualvolta un mio amico mi chiede la data. Non ho mai sentito nessuno ripeterla. Forse merita davvero di morire.

Non so se piangerò per lei. Eppure, il fantasma formaggino…

Commenti

Una risposta a “Definizione di simboli comuni”

  1. Avatar Mothmor

    “Bisogna fingere
    che movimento e stasi
    abbiano il senso
    del nonsenso
    per comprendere
    che il punto fermo è un tutto
    nientificato.”

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