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“Verso i tre anni di vita, dopo aver capito gli aspetti negativi dell’infilare le dita nella presa di corrente, abbiamo fatto una scoperta. Peccato che fosse totalmente sbagliata.
Il bambino riceve approvazione, oppure viene ignorato, oppure viene sgridato.
Quando viene coccolato è felice, quando lo buttano giù dalle scale è triste.
E’ una realtà semplice, e ci costruisci sopra una mappa della vita che va bene nell’infanzia, ma quando cresci diventa disastrosa.
Da adulti continuiamo a usare lo stesso sistema di valori, siamo felici se abbiamo successo, siamo disperati se ci biasimano.
Quello che cerchiamo più di ogni altra cosa è l’approvazione degli altri. Per averla c’è gente che uccide il padre e la madre picchiandoli con una cabina telefonica, altri gettano pietre dai cavalcavia, altri arrivano a fare cose complicatissime, tipo partecipare a Sanremo o diventare scorreggioni professionisti, capaci di fischiettare l’inno nazionale americano col culo. L’approvazione degli altri, il successo, sono tutto. Siamo diventati tossicomani di questa droga mentale.”

Quando qualcuno dice con parole che sembrano mie quello che vorrei dire io, chi è il banale? Spero io, perché non potrei sopportare di essere considerato mediocre, nella banalità.

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