Coerenza

Ho sentito elogiare la coerenza. L’ho sentita usare come gioiello, come emblema di virtù, come arma da parte di chi accusava qualcun altro di esserne privo.

Come si può essere incoerenti? Forse i pazzi riescono ad essere incoerenti con sè stessi… o forse rimangono perfettamente coerenti con la loro pazzia.

Io difendo il diritto di cambiare idea da un momento all’altro nei confronti di fatti e persone, difendo chi predica bene e razzola male, chi predica male e razzola bene, chi predica senza razzolare e chi, muto, razzola tutto il giorno.

Non mi batterò per essere coerente con una affermazione avventata sfuggita durante un accesso di collera o di vanità, né per sostenere un’opinione affrettata e nata male. Mi piacerebbe non essere schiavo dell’immagine che qualcuno si è fatto di me (senza che io, per altro, ne abbia autorizzato né supervisionato la costruzione).

Voglio poter essere abbastanza ipocrita da non esserlo quando mi conviene, e così egoista da costringermi altruista nei confronti di chi amo.

Aspiro a diventare abbastanza forte da sopportare non solo che la mia dignità venga calpestata, ma anche che qualcuno mi insulti perché permetto che avvenga. Sopportare senza alzare un sopracciglio e con in mano una molotov già accesa, per ogni evenienza.

Quando giudico qualcuno esigo che una voce, dentro, giudichi me con un metro più aspro e termini con una risata ed una sonora pernacchia.

Almeno finché non cambio idea. Tu sii pure coerente, se ci riesci. O se riesci a non esserlo.

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