Cerca

E’ una schiavitù, quel pulsante lì a destra.

Sì, perché magari non sembra… in fondo queste sono banalità, sono due righe scritte ogni tanto, sono cose che pensano un po’ tutti ma non le dicono per timore di non essere troppo noiosi.

Poi vai avanti a scrivere per un anno, o un po’ di più, ed inizia a spaventarti la mole di quello che hai scritto.

A forza di frizzi e lazzi, hai buttato qui dentro abbastanza roba che quasi potrebbe pensare da sola… e questa roba è già abbastanza ridondante nella struttura e nei contenuti che minaccia di accoltellarti se manifesti l’intenzione di ripetere qualcosa che hai già ripetuto tante volte.

Alla fine è inevitabile, però: o ricomincio a farmi di caramelle gommose ed altero su base giornaliera le mie percezioni, oppure ricado nella solita solfa. Non è che ad un amico gli sputi se viene sempre con la stessa maglietta verde; magari gli dici “Eh, ma sempre con questa maglietta verde!” ma in fondo gli vuoi bene lo stesso. Spero.

Come si fa ad evitare di ripetersi? Si usa il dannato tasto cerca, e si vede se si riesce a rintracciare quel post in cui forse avevi detto qualcosa di vagamente simile, seppure in chiave più simbolico-pecoreccia o inserendo due o tre link a siti a caso che nessuno visiterà mai (ma non è intenzionale, giuro. Non riesco a esprimermi in altro modo).

E comunque non funziona: siamo già al punto in cui pesco un giorno a caso di un mese a caso, leggo e penso: “EEEH?”. Qualche post si ricorda, sì; ma la maggior parte sono lì, muta espressione di chissà che sega mentale, dormiranno quieti finché non li rileggerò tra una decina d’anni, quando sarà cambiato molto meno di quello che spero e molto più di quello che temo. Se non ci sarà troppo da sbattersi ad estrarre dati da un database mysql, ovviamente.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *