Giovani Marmotte

Quello che più mi mandava in visibilio, leggendo le storie di Paperino (che vi ho già rivelato essermi molto più simpatico di Topolino), era vedere che Qui, Quo e Qua estraevano quegli assurdi capellini e trovavano la risposta a qualunque domanda nel loro Manuale delle Giovani Marmotte.

Davvero, questa cosa ha ossessionato la mia infanzia: potersi portare in tasca la risposta a qualsiasi domanda. Non a quelle serie, ovviamente, ma a quelle nozionistiche che nascono in una qualsiasi serata conviviale e che, se avete un carattere fastidioso come il mio, vi condurranno a brevi diatribe verbali nel tentativo di difendere la bontà di una affermazione che la vostra scalcinata memoria ha recuperato chissà dove (di solito nel posto sbagliato).

Non è solo quello. A volte la curiosità assale nel mezzo del cammin, e quando si raggiungono i mezzi per soddisfarla è sparita tanto la curiosità quanto la di lei memoria.

Ho acquistato uno di quegli smartphone – smart da inteligente e non da smarties, temo – e posso chiedere a Nostro Signore Google qual è il peso specifico dei maccheroni anche in mezzo a Corso Italia o a via XX Settembre. Se non avete un Corso Italia o una via XX Settembre a portata di mano vivete in una città strana, ci tengo a precisarlo.

Beh, ho il mio Manuale delle Giovani Marmotte e sono felice. Mai sottovalutare la potenza di un sogno d’infanzia che si realizza, per quanto cretino.

Ho anche scoperto qual è la vera killer application di simili dispositivi: non gli innumerevoli giochi in Java (l’isola dove si mangia, si beve e si), ma la possibilità di infilare nella memoria dell’aggeggio libri. Ma tanti, eh. Sapete quanti libri ci stanno in un gigabyte? Molti di più di quelli che ho letto fino ad ora e che leggerò prima della mia dipartita. Insomma, più di tre o quattro.
Pensavo fosse solo un utile espediente per pavoneggiarsi con la cumpa in Corso Italia (“Oh, io sul cellu c’ho la Divina Commedia! Troppo fiero!”), ed invece funziona quando sei sperduto sul treno. Carichi un libro, un po’ di mp3 e ti ricrei in un etto e mezzo di plastica, metallo e silicio. Ti tiene pure il segno senza bisogno di fare le orecchie al telefono: si sa che i cellulari hanno un rapporto di amore/odio con le orecchie, e non vorrei provocare al neonato strane turbe.

O tutto questo è un sintomo tetro di quanto l’uomo si allontani dalle sue origini ed abbandoni il frusciare della carta e la melodia del canto in cambio di freddi bit, o è solo uno che si gioca gli occhi su un display LCD per fare il figo. A voi l’ardua sentenza: avrete presto notizie dal mio oculista.

Chi volesse il numero associato al mio Manuale delle Giovani Marmotte per questioni legate ad una ben nota religione non ha che da chiedere: lo divulgo a prezzo elevato ma onesto.

Commenti

2 risposte a “Giovani Marmotte”

  1. Avatar heloise
    heloise

    io invece ieri riflettevo sulla poliedricità di Nostra Signora Wikipedia: mentre Nostro Signore Google è portato a dare una risposta tendenzialmente corretta a qualsiasi domanda (basta avere un buon punteggio in Arte Della Spulciazione), NSW ha in più la facoltà di permetterti di creare un articolo ad hoc che provi (o confuti) qualsiasi idea tu stia sostenendo in quel momento. certo, a volte la vita di Tale Articolo può essere breve, soprattutto se si tratta di una Panzana Encomiabile, ma, vuoi mettere.

  2. Avatar KaosMaster
    KaosMaster

    Se tu non avessi regalato fumetti a mezzo mondo (tranne che a me) sapresti che
    1) Il manuale delle giovani marmotte e un sunto della biblioteca d’alessandria (aggiornato nel tempo)
    2) E stata recentemente pubblicata una storia avente per soggetto “Manuali giovani marmotte vs Internet” dove il manuale ne usciva vincitore sotto determinate condizioni, in particolare
    a) luogo isolato
    b) condizioni ambientali sfavorevoli
    Insomma quando sei messo male…chi consulterai?

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