Primavera

Ciao, siamo tutti quei volti sorridenti ed a volte imbronciati di persone meravigliose che avresti potuto conoscere per parlarci tutto il giorno insieme, nell’illusione di averci capito qualcosa, e poi invece no.

Ce ne stiamo chiusi insieme ai nostri corpi in tutte queste scatole di cemento armato, mentre passeggi e l’aria si è scaldata e la luce lo conferma: potremmo tutti scendere le scale, e passeggiare lì con te. Ascolteremmo rapiti tutte le perle di saggezza che hai maturato in anni di esperienze ripetitive, e tu a tua volta ascolteresti, e capiresti, e ci vorresti bene.

Poi magari litigheremmo un po’, ma non tanto da rimanerci male; dieci minuti, e amici come prima.

Ognuno di noi ha qualcosa che ti affascina, che sia lo sguardo, il sorriso, il modo pacato in cui raccontiamo cose banali o l’entusiasmo che mettiamo nelle cose. Saremo una buona compagnia, vedrai, e poi invece no.

Perché di noi ti interessa solo la possibilità che esistiamo: non siamo che un riflesso di un momento di buonumore primaverile.

Avvicinarti è un processo lento e difficile, e tu quasi te ne compiaci. Le poche volte in cui hai suonato il citofono stavi per pentirtene dopo cinque minuti. E se te ne fossi pentito e fossi scappato prima che scendessimo, lo rimpiangeresti ancora adesso.

Ti vogliamo bene, e davvero ogni tanto ti guardiamo passare dalla finestra, e ci viene la tentazione di cercare la tua compagnia. Ma non siamo sicuri che sia quello che vuoi davvero, quindi giochiamo a scacchi tra noi, mentre tu respiri l’aria e fantastichi su ciò che vorresti essere.

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